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24 maggio 2016

A A Abbronzatissima




Oggi per il Calendario del Cibo Italiano AIFB si festeggia la giornata nazionale delle Penne ambasciatrice Ilaria Talimani, leggete qui il suo post.


Allora parliamoci chiaro, le penne sono il mio formato di pasta preferito, ho una predilezione per quelle rigate, ma non disdegno nemmeno quelle lisce.
E odio con tutte le mie forse le mezze penne...adesso ditemi che senso hanno, per me resta ancora un mistero.
Quindi mi dico, un contributo per la gn delle penne non lo faccio?

Gennaro Esposito dice " Per me la pasta è liscia ", difficile da capire come mai un campano doc, e i napoletani in generale, prediliga la pasta liscia a quella rigata, allora mi metto a ricercare in rete e scopro che la pasta rigata veniva prodotta solo per i mercati del Nord.
Era venduta dai Gragnanesi in genere sul mercato di Roma e chiamata per questo “uso Roma”.

Al Nord la pasta rigata si era  sviluppata per sopperire a due mancanze.
Prima di tutto, l’assenza di semole di forza (con alto contenuto di glutine), visto che la produzione di grano duro era concentrata al Sud, in zone secche e abbastanza calde, dove da sempre questa varietà dà il meglio.
In secondo luogo, per la mancanza di un microclima stabile, adatto all'essicazione della pasta.
A Gragnano alle ore 12 arrivava naturalmente e puntualmente la brezza che dal mare si incanala nella valle, portando con sé una percentuale di umidità che permetteva la produzione di pasta per 12 mesi all’anno, con risultato finale di qualità costante.


Inoltre, tutta la pasta rigata è pasta corta, e la pasta corta è figlia della lunga.
I primi formati di pasta creati erano tutti formati lunghi – a volte bucati (come candele, zite, zitoni ecc.), a volte no – che venivano spezzati a mano prima di cucinarli, in genere dalle signorine (quelle un po’ in avanti con gli anni che, non essendo sposate e non necessitando più di andare la domenica a messa per cercare marito, erano “zitelle” da cui il nome…
Esiste anche un’altra versione della storia, i bambini, non riuscendo a spezzare regolarmente le Zite, da li il nome maltagliati, le odierne penne.
La pasta corta rigata è quindi un’invenzione abbastanza moderna. Per tradizione, la pasta rigata si usa per le preparazioni al forno, in cui la pasta viene cotta dal sugo e l’amido in uscita dal rigo contribuisce a legare il tutto.

Le penne rigate: molto diffuse in tutta Italia (8,5% dei volumi), devono il proprio nome alla penna d’oca, anticamente utilizzata per scrivere, che era tagliata in modo obliquo per ottenere una punta dal tratto sottile.
Le penne sono uno dei rari formati la cui data di nascita è certa: il 1865, anno in cui un pastaio genovese brevettò una macchina in grado di tagliare in diagonale – a forma di penna - la pasta fresca, senza schiacciarla.
Le penne rigate si sposano perfettamente con il sugo “all’arrabbiata”: piatto immancabile nei menu dei ristoranti italiani di tutto il mondo. E’ una ricetta tipica della cucina siciliana, per realizzarla servono pomodori, aglio, olio e l’ingrediente da cui deriva il nome della ricetta: il peperoncino.




Sono in pescheria a prendere il baccalà, il banco è pieno di ogni ben di dio, chiedo al mio pescivendolo...un bel piatto di penne fredde (temp ambiente) con una sorta di insalata di pesce come la vedi ?
E lui, che ormai è abituato alle mie domande, mi dice.... lo vedo benissimo se ci aggiungi anche una grattugiata di buccia di limone.
Perfetto, dammi tutto quello che serve.
In omaggio quindi all'estate che sta per arrivare (speriamo), questo piatto andrebbe gustato in riva al mare con un bel bicchiere di vino bianco frizzante.
Mi piace tutto il pesce sia chiaro, ma per questo piatto ho preferito prendere pesce azzuro, qualche gambero, capesante e vongole.



Ingredienti
1 kg di pesce misto fresco, fatevi consigliare dal vostro pescivendolo
1 kg di penne rigate

1 limone

Procedimento
Praparare il pesce in pentole divise in base alla tipologia di pesce che avrete deciso di utilizzare.
Io ho cotto tutto rigorosamente in bianco senza aglio o prezzemolo, così da far risaltare tutto il sapore del mare.
Unire tutto i tipi di pesce, salare e pepare.
Far bollire una pentola capiente e cuocere le penne a secondo del tempo indicato nella confezione.
Ricordate di scolarle ben al dente.
Una volta cotte, scolarle e farle passare velocemente sotto l'acqua corrente fredda per un minuto in modo da bloccare la cottura.
Condire con il sugo di pesce, servire con una grattugiata di buccia di limone bio.




Fonti
www.pastificiodeicampi.it
http://www.academiabarilla.it


1 commento:

  1. Carissima Erica, ti ringrazio molto per il tuo contributo alla giornata nazionale delle penne. E' stato davvero illuminante leggere il tuo post e scoprire addirittura perché le signorine non sposate vengano chiamate "zitelle" :-)
    E non posso che darti ragione, odio le mezze penne e amo solo quelle rigate!
    La tua ricetta mi piace, così come mi piace la pasta fresca da gustare in spiaggia giusto in questo periodo perché poi fa davvero troppo caldo. Ciao Ilaria

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